I Fornelli di Sara 24 - Perché si fanno i regali a Natale e chi li porta? Gustatevi la "pizza figliata"

È con piacere e un pizzico d'orgoglio che ItaliaSapore.it torna, è il ventitrequattresimo articolo, a proporre "la penna" di Sara Leardini, cuoca per diletto. Con questa rubrica dal titolo I Fornelli di Sara si prosegue il viaggio tra alcune proposte facilissime - e parecchio gustose - da portare sulla tavola di casa. Auguriamo a tutti buona lettura e buon appetito!

di Sara Leardini 😊 - 

Da sempre questo periodo dell'anno è caratterizzato dalla ricerca e dall'acquisto di regali da donare ai nostri cari in vista del Natale. C'è chi parte in anticipo approfittando del Black Friday e chi invece si riduce agli ultimi giorni. C'è chi improvvisa all'ultimo momento e chi, come me, annota durante tutto l'anno le idee per possibili regali da acquistare non più tardi della prima metà del mese di dicembre!


Perché in questo mese ci scambiamo regali?
Come ho già avuto modo di scrivere, e vale anche in questo caso, il Cristianesimo si è spesso sovrapposto a usanze pagane. Fu l'Imperatore Diocleziano a istituire nel mese di dicembre, e in particolare dal 17 al 25, un ciclo di feste in onore di Saturno, il Dio della semina. 

Durante queste feste erano previsti addobbi nelle città, fiaccole e bracieri accesi davanti ai templi decorati con nastri e fiori invernali. Inoltre, in quei giorni di festa le scuole erano chiuse; era proibito partecipare a guerre, persino portare lutti, era insomma proibita qualsiasi attività che non fosse di festeggiamento. 

Per l'occasione si usavano fare ricchi banchetti e gli invitati si facevano gli auguri di passare dei lieti Saturnali. 

Infine, gli auguri erano accompagnati dallo scambio di doni poiché si credeva che divinità come Saturno, Plutone e Proserpina, uscite dal sottosuolo, vagassero sulla terra per tutto il periodo del gelo invernale. Queste divinità dovevano essere placate con l'offerta di doni e di feste in loro onore per renderli benevoli agli uomini e farli ritornare nell'aldilà, dove, come divinità del sottosuolo, avrebbero favorito i raccolti della stagione estiva.
 
Ma tornando a noi, capito che l'usanza di fare regali si perde nella notte dei tempi, non ci rimane che chiederci: ma chi porta i regali? Babbo Natale, la Befana, Santa Lucia, Gesù bambino o San Nicola?
Cominciamo dall'ultimo: San Nicola. Da Bari (di cui è patrono) fino al Nord Europa il suo culto è molto diffuso. Secondo la tradizione usava regalare cibo e soldi ai poveri, si dedicava alla tutela dei più piccoli: infatti è il Santo protettore dei bambini a cui porta i doni nella notte tra il 5 ed 6 dicembre.

Santa Lucia da Siracusa, protettrice degli occhi, è una Martire cristiana che si celebra il 13 dicembre e il cui culto è particolarmente sentito in alcune regioni dell'Italia settentrionale ed in Svezia. Una leggenda veronese narra che, nel XIII secolo, venne organizzata una processione per chiedere a Santa Lucia di far cessare un'epidemia che colpiva soprattutto i bambini. Per invogliare i più piccoli a partecipare alla processione, i genitori promisero che la santa avrebbe fatto trovare loro dei doni, una volta tornati a casa. 


Nel sud della Germania, nella Repubblica Ceca, in Svizzera, Austria, Slovenia e Croazia nonché in alcune regioni italiane è Gesù bambino a portare i doni nella notte tra il 24 ed il 25 dicembre. Quest'ultima usanza nasce con Martin Lutero e con la diffusione del Protestantesimo. Nel medioevo i bambini tedeschi ricevevano i doni da San Nicola ma con l'epoca protestante, si abbandonano i santi cattolici e Lutero propone il giorno di Natale per lo scambio dei regali e sostituisce San Nicola con Gesù bambino.

La Befana è un personaggio tipico italiano, meno conosciuta nel resto del mondo. Il suo nome deriva dall'Epifania e porta i regali nella notte del 6 gennaio. I Re Magi, mentre cercavano il luogo in cui era nato Gesù, chiesero indicazioni ad un'anziana. La donna preferì non seguirli ma poi si pentì: preparò un cesto di dolci e iniziò a bussare a tutte le porte per trovare il bambino. Da allora la Befana girerebbe il mondo con i suoi regali per farsi perdonare.

E infine siamo arrivati a lui, il più famoso tra chi porta regali: Babbo Natale!
Babbo Natale nasce dalla sovrapposizione di diversi personaggi: il San Nicola della tradizione cristiana e un personaggio britannico del XVII secolo che viene rappresentato come un uomo dalla lunga barba bianca. Sarà nel 1823 Clement Clarke Moore, uno scrittore newyorkese, autore della poesia "A visit from Saint Nicholas" a descrivere il santo come un uomo paffuto, con le guance rosse, la lunga barba bianca dotato di una slitta tirata da otto renne e che si infila nei camini della case per portare i regali ai più piccoli.

A conclusione di questo nostro viaggio, che dall'impero Romano attraverso il Medioevo è giunto ai giorni nostri, vorrei citare un antropologo e sociologo francese, Marcel Mauss, che scrisse in un "saggio sul dono” che scambiarsi regali è il miglior modo per legarsi agli altri, un gesto libero con cui decidiamo di donare un pezzetto della nostra identità alle persone che amiamo.

A proposito di regali, ogni anno in questi giorni, mi arriva il dono per me più caro. Non è Natale senza il "pacco" della mia adorata zia Maria, sorella di mia mamma, che dal Casertano mi fa arrivare i suoi prodotti più tipici. 

Dalle mozzarelle di bufala alle melanzane sott'olio, dalle castagne "del monaco" al filone di pane rustico, dalla salsiccia con peperoncino e finocchietto selvatico ai mustaccioli. E infine c'è lei, la mia preferita: la pizza figliata o pizza con le noci!

Non fatevi ingannare dal nome: non è una vera pizza bensì un dolce buonissimo, che risale ai primi dell'Ottocento e che si produce esclusivamente in casa in alcuni comuni dell'alto Casertano tra i quali Camigliano (paese d'origine di mia mamma), Pastorano, Vitulazio, Pignataro Maggiore e Giano Vetusto. Sembra si chiami così perché è il dolce della natività, anche se taluni sostengono che sia per via del suo impasto che tende a spaccarsi. L'impasto è fatto con una sfoglia al vino bianco che poi si arrotola intorno a un goloso ripieno fatto di noci, miele, agrumi e cioccolata. Questo dolce si prepara molto tempo prima di Natale: più riposa, più si insaporisce. 

Auguro a tutti voi di passare delle feste serene e gaudenti e colgo l'occasione per ringraziare di cuore zia Maria per il dolce nonché la mia collega Claudia che mi ha aiutata a trovare il significato del suo nome.

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