Chef Rosanna Pisconti, un'Accademia in cucina che vale il Bib Gourmand 2025
di Marco Valeriani 😋 -
Qui c’è tutto. O meglio, molto di più rispetto a quanto mi aspettassi.
L’ambiente è familiare, invitante. Il clima confortevole, nonostante fuori sia una giornata così così. I tavoli ben apparecchiati: con una tovaglia che sa di casa e di amici che non vedi da troppo tempo. L’ultima puntata in Valconca l’ho fatta a Montegridolfo (alle spalle di Rimini).
Parecchio incuriosito dal borgo che diversi anni fa frequentavo soprattutto durante le festività natalizie. Il castello, le strade in salita, le case rimesse a nuovo e in fondo, maestoso come lo ricordavo, Palazzo Viviani.
In realtà sono arrivato fin quassù per fermarmi un po’ prima, non distante dalla porta d’ingresso antica. La scelta è caduta sull’Osteria dell’Accademia, invogliato dal riconoscimento che la Guida Michelin assegna ai ristoranti con il miglior rapporto qualità-prezzo: il Bib Gourmand.
Dentro al locale trovo ad attendermi Chef Rosanna Pisconti, pugliese della Manduria, ma ormai trapiantata in Romagna da oltre 30 anni. Al suo fianco, leggermente defilato e seduto a un altro tavolo, c’è Maurizio Salvigni, compagno di Chef Rosanna, e a sua volta Chef di lunga navigazione; a cominciare da quella che fu una delle sue prime, felici ed entusiasmanti avventure tra i fuochi de I Tre Re a Poggio Berni.
Insomma, non c’è partita. La parola d’ordine è solo una: saper ascoltare e aver voglia d’imparare. Sia da Chef Rosanna, insignita del Bib Gourmand 2025; sia da Maurizio Salvigni oggi nelle vesti di maitre-sommelier dell’Osteria, che di vini ne sa “a pacchi” (grazie Maurizio per avermi fatto assaggiare il Riesling di Ottaviani; è una bomba favolosa).
Ma torniamo a Rosanna. Dice di non amare particolarmente il fatto d’essere intervistata. Il registratore diventa quindi più un’appendice utile al sottoscritto - in senescenza avanzata e con qualche problema di memoria - che il vero artefice della chiacchierata. Si parla di tutto un po’. In dettaglio delle abilità che Chef Pisconti trasforma in cucina deliziando i suoi ospiti contati sulle dita delle mani e dei piedi di una persona e mezzo: 30 coperti e stop.
Dietro le quinte è lei a dirigere il “reparto” dei fornelli. Ed è sempre lei a preparare la pasta fatta in casa (vogliamo indugiare sulle imperdibili tagliatelle al ragù?), i dolci, i biscotti, i gelati. Sui secondi la scelta è ispirata/dettata soprattutto dai cibi che fanno di quest’Osteria un punto d’approdo per quanti s’inerpicano verso i confini che separano la Romagna dalle Marche: la Valle del Foglia è a un tiro di schioppo.
“Offriamo il sapore dei ricordi”, dicono insieme! (bella questa definizione! Aspetta che la trascrivo sul taccuino prima che la nebbia cerebrale la cancelli…, ndr). “I clienti? Mi premiamo, mi danno tanto entusiasmo. Mi piacciono le persone solari”.
Dal cappello da Chef sbucano lunghi capelli biondi. E a essere sinceri anche gli occhi di Rosanna hanno una bella luminosità. Quasi magnetica. I compaesani, saputo del riconoscimento, si sono fatti sentire in tanti: Specie quando sulla porta dell’Osteria è comparsa la targa Bib Gourmand 2025. Mentre dal versante delle istituzioni locali forse un po’ più di attenzione non avrebbe guastato.
Del resto, a Montegridolfo chi ci sale lo fa per ragioni precise e una di queste motivazioni è proprio la cucina di Chef Psicosi e la travolgente parlantina di maitre Maurizio. Bisogna riconoscerlo, Rosanna e Maurizio sono due personaggi dal tocco magico. Ti prendono per mano, ti fanno accomodare e poi guidano da bravi padroni di casa le danze tra una portata e l’altra. L’agenda non langue mai.
C’è pure chi prenota con largo anticipo e chi, Guida Michelin alla mano, imposta il navigatore alla ricerca dell’insegna (oh, arrivano da lontano...).
Per le materie prime non si scherza affatto. Tutte locali e qualcuna addirittura a “metro zero” (la terra è bassa, ma se la ami ti ricompensa). Ah, un’ultima curiosità.
Fra gli ospiti importanti dell’Osteria non di rado compare la stilista Alberta Ferretti: proprio di recente ha detto che Montegridolfo è il suo secondo abito. Chapeau. Bene, alla signora Ferretti seduta al tavolo dell’Accademia - e questa è una chicca - non devono mai mancare i ravioli made in Rosanna.
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