I Fornelli di Sara - 16: 8 Marzo, Festa della Donna con frittata alle zucchine e scamorza

È con piacere e un pizzico d'orgoglio che ItaliaSapore.it torna, per la sedicesima volta, a proporre "la penna" di Sara Leardini, cuoca per diletto. Con questa rubrica dal titolo I Fornelli di Sara si prosegue il viaggio tra alcune proposte facilissime - e parecchio gustose - da portare sulla tavola di casa. Auguriamo a tutti buona lettura e buon appetito!

La Giornata Internazionale della Donna nacque negli Stati Uniti il 28 Febbraio del 1909 e a istituirla fu il Partito Socialista americano, che in quella data organizzò una grande manifestazione in favore del diritto al voto delle donne. 


Inizialmente questa ricorrenza era stata fissata per l'ultima domenica del mese di febbraio ma purtroppo non fu ripetuta tutti gli anni, né commemorata in tutti i Paesi e le celebrazioni vennero sospese nel corso della prima guerra mondiale. 

L'8 marzo del 1917 a San Pietroburgo (il 23 febbraio per il calendario in vigore allora in Russia), le donne guidarono una grande manifestazione per reclamare la fine della guerra, chiedendo pane e il ritorno degli uomini dal fronte: "Pane e Pace" era lo slogan. 

La debole reazione dei cosacchi che avrebbero dovuto reprimere la protesta, incoraggiò nuove manifestazioni e tutto ciò portò al crollo dello zarismo e quindi l'8 marzo è rimasto nella storia come l'inizio della "Rivoluzione russa di febbraio". 

Per questo motivo nel 1921, durante la Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Comuniste, si fissò l'8 marzo come la Giornata Internazionale della Donna in ricordo di tutte quelle donne russe che nel 1917 sfidarono la tirannia zarista.


In Italia la Festa della Donna cominciò a essere celebrata dall'anno successivo, cioè nel 1922 con la medesima connotazione politica: cioè il riconoscimento del diritto di voto e di rivendicazione sociale. 


Durante il periodo fascista i diritti femminili fecero un passo indietro: ad esempio le insegnanti furono escluse dalle cattedre di Lettere e Filosofia nei licei, le tasse scolastiche per le studentesse raddoppiarono e, con Regio Decreto del 1939, vennero stabilite le mansioni lavorative adatte alle donne. 


Tutto ciò avveniva mentre nello stesso periodo le suffragette inglesi ottenevano il diritto a eleggere ed essere elette. In Italia le donne votarono per la prima volta soltanto il 2 giugno del 1946 in occasione del referendum per la scelta tra Monarchia e Repubblica.


L'8 marzo del 1946, per la prima volta, in tutta Italia venne festeggiata questa giornata e fu scelta la mimosa, che fiorisce proprio in questo periodo, come simbolo della ricorrenza.

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Ma la marcia verso l'uguaglianza è stata lunga e ancora lo è! La parità giuridica è arrivata con la nostra Costituzione e, nel corso degli anni, le tappe successive dell'uguaglianza sono arrivate dal privato: si pensi alle leggi sul divorzio, quelle a tutela della maternità, sull'aborto e, tappa importantissima, la riforma del diritto di famiglia del 1975 che ha cancellato il concetto di "capofamiglia" e l'attenuante per il delitto d'onore, stabilita con il Codice Penale Rocco del 1930.


Ma anche se oggi la società è diversa, la parità di diritti non è ancora raggiunta. Le donne sono, in media, pagate meno degli uomini e occupano minori posti di responsabilità. 


Inoltre, a esse è richiesto di "dimostrare" sempre di essere all'altezza, di essere multitasking, di essere delle wonder woman. Come ha detto in un'intervista Serena Dandini, in occasione della presentazione del suo nuovo lavoro teatrale dal titolo provocatorio "Vieni avanti cretina": Ginger Rogers deve saper fare tutto quello che fa Fred Astaire ma sui tacchi e camminando all'indietro! 


Madeleine Albright (primo Segretario di Stato americano) una volta disse: "La vera parità sarà raggiunta solo quando una donna cretina potrà avere lo stesso incarico di responsabilità di un uomo cretino che invece è riuscito comunque a fare carriera nonostante la sua palese stupidaggine".


- Sara Leardini - 


E allora io, in questo giorno così evocativo, rivendico il mio essere "normale", semplicemente di essere una donna più o meno nella media e rivendico soprattutto anche la mia cretinaggine!


P.S. Mi è capitato più volte, anche di recente, di sentire uomini fare questa obiezione: "Le donne hanno voluto la parità allora si paghino da sole il conto al ristorante!". Bene, a questi uomini voglio rispondere che una cosa è la parità di genere e un'altra cosa è la galanteria o la cafoneria. Meditate!


Frittata al forno con zucchine e scamorza affumicata


Lavate 2 zucchine e tagliatele a rondelle sottili. Fate appassire una mezza cipolla, tagliata finemente, in una padella con 2 cucchiai di olio d'oliva e aggiungete le zucchine a rondelle; salare e pepare a piacimento. Coprire con un coperchio e lasciare cuocere per circa 10 minuti. Nel frattempo sbattere 6 uova in una ciotola, sale e pepe q.b. 


Unire le zucchine tiepide, 200 grammi di scamorza affumicata tagliata a cubetti, 2 cucchiai di formaggio grattuggiato e 3 cucchiai di pan grattato. Prendere una teglia da 28-30 cm e, ricoperta di carta da forno, versarvi il composto, distribuendolo in modo uniforme. 
Cuocere la frittata in forno preriscaldato a 180° gradi per circa 25-30 minuti.

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