Massimiliano Notararico, Premio Caffè Izzo 2022: il re della tazzina napoletana ha origini in Sicilia

di Daniela Ruggeri 😊 -

Gentile, cordiale, retrò; dalla personalità istrionica che sa sapientemente mettere tutta in una tazzina: la stessa che gli ha permesso di essere insignito del premio ''Caffè Izzo'' 2022.  Lui è Massimiliano Notararico, origini siciliane, milanese di nascita, misanese d'adozione e dal 2018 padrone di casa del bar-caffè Marconi a Misano Adriatico (Romagna, provincia di Rimini).


La gavetta è importante e Max ne ha a iosa sulle spalle: gestore ad Abbiategrasso di un bar-tabacchi-scommesse-ricevitoria, insomma uno di quegli ambienti multifunzionali da dove passa tutta l'umanità.


Il suo cavallo di battaglia è la ‘'differenziazione'', nonché l'ossessione di essere ''solo'' e ''solo quello'',  si schernisce Max,  ''un fenomeno dell'impegno'', come ama definirsi, finché a gennaio di quest'anno al Sigep di Rimini, viene premiato, da Vincenzo Izzo e da Ciro De Rosa, per la professionalità dimostrata e gli importanti traguardi raggiunti in questi anni di collaborazione, come cita il riconoscimento.


Il marchio che lo identifica è quello di essere un barista che fa un caffè di cuore, contaminato, anche,  dalle caratteristiche di un popolo che ama l'espresso. 


Come vive tutto questo consenso nei suoi confronti?


“Posso dire che per me Misano è stato un ripartire da zero - commenta Notararico - non mi sono perso d'animo, anzi mi sono impegnato, giù a testa bassa, come sono abituato a fare. Soprattutto non mi sono improvvisato barista e i risultati, inaspettati, sono arrivati. Ho sempre fatto questo lavoro e cerco di dare la qualità. Il mio è un caffè d’estrazione napoletana; la macchina è totalmente manuale, viene dal passato. Ha una storia di 74 anni, quindi la bontà o la scarsa qualità del prodotto finale dipende solo da me. Bisogna avere una certa complicità con ciò che si offre ai clienti e io spero di emozionarvi, quanto mi emoziono io, nel servire un caffè dai particolari ricercati quali, ad esempio, un leggero sentore di cioccolata e mandorla. È stato mio figlio a trascinarmi in Romagna e l'opportunità di un cambiamento di vita mi ha permesso di rinascere. Conoscere ambienti nuovi vuole dire apprendere: sono ancora un apprendista stregone del caffè. Niente più ritmi folli e devo dire che questo ''viaggio'' è stato tutto una scoperta”.


 - Il momento della premiazione al Sigep di Rimini - 

Nel tempo libero Max ama scherzare con gli amici, sorridere alla gente, coccolare il suo lavoro e studiare.


Ha anche un traguardo ambizioso da raggiungere: ma si sa, i sogni sono desideri e preferisce, per il momento, non svelare nulla “altrimenti non si realizza…".


Nel frattempo però scopriamo che un punto debole ce l'ha Massimiliano Notararico: la testardaggine. Che suona come una sfida quando pronuncia il suo mantra: ''Per me non esiste un caffè, ma esiste IL caffè'', lasciandoci con il gusto di altre avventure.

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