I Fornelli di Sara - 21: questa volta ci nutriamo d'Amore con le immagini di Doisneau

È con piacere e un pizzico d'orgoglio che ItaliaSapore.it torna, è il ventunesimo articolo, a proporre "la penna" di Sara Leardini, cuoca per diletto e osservatrice di grande spessore. Con questa rubrica dal titolo I Fornelli di Sara si prosegue il viaggio tra alcune proposte facilissime - e parecchio gustose - da portare sulla tavola di casa o nel cuore e nella mente delle persone. Auguriamo a tutti buona lettura e buon appetito!


Dopo la fortunata mostra fotografica su Frida Khalo, a Riccione, a Villa Mussolini, si può visitare fino al 12 novembre un'altra mostra internazionale che, passata prima dal Museo dell'Ara Pacis di Roma e poi dalla Camera di Torino (Centro espositivo della fotografia), è dedicata ad un grande fotografo francese tra i più apprezzati del XX secolo: Robert Doisneau.



Le figlie del fotografo hanno selezionato, tra 450.000 scatti realizzati in oltre 60 anni di attività dall'artista, le oltre 140 immagini della mostra che partono dagli anni '30 fino alla fine degli anni '80 del secolo scorso. 

L'Amore è il tema conduttore che ci accompagna lungo tutto il percorso espositivo. Lo sguardo innamorato di Doisneau per la sua città, Parigi, con la quale il suo lavoro ha un legame indossolubile; l'amore per i suoi monumenti, la sua architettura e per les parisiennes. 

Difatti, la sua fotografia più famosa, il Bacio dell'Hotel de Ville, realizzato nell'aprile del 1950, è diventata agli inizi degli anni ’80 una delle foto più iconiche di Parigi. 




Una giovane coppia passeggia abbracciata per strada e, tra lo scorrere del traffico e i passanti distratti, lui sorprende lei con un bacio inaspettato, il cui attimo viene colto soltanto dall'obiettivo attento dell'artista che lo rende così eterno.  

In verità questa fotografia fu croce e delizia per Doisneau. 

Da un lato lo rese celebre al grande pubblico ma dall'altro fu oggetto di una vicenda giudiziaria. 

Una coppia di sposi lo citò in giudizio sostenendo che fossero loro i due giovani immortalati nella foto e chiedendo un cospicuo risarcimento. 

Durante il processo invece emerse che la celeberrima coppia di innamorati altro non erano che dei figuranti, degli attori che si erano prestati sotto compenso. 

Questa cosa creò scalpore, perché tutti pensavano che fosse il frutto di uno scatto rubato e di un gesto spontaneo. Ma Doisneau chiuse la polemica spiegando che i due attori erano davvero innamorati e pertanto quel bacio era da considerare autentico.


D'altronde la maggior parte delle sue opere, come lui stesso disse, erano il frutto di un lungo e meticoloso lavoro di preparazione. Doisneau amava usare la metafora del pescatore. Spesso si appostava per lunghe ore in un posto, attendendo, come fa appunto il pescatore, il momento giusto, lo scatto perfetto.




Tra le varie sezioni in cui si articola la mostra, una è dedicata ai Bistrò. Perché l'amore e il cibo sono fra i piaceri più grandi nella vita. Ma, oltre a questo, cosa hanno in comune cibo e amore? 

È facile: tutti desideriamo che la persona che ci interessa ci guardi come si guarda un piatto appetitoso e invitante, essere mangiati con gli occhi. 

Inoltre, per approfondire la conoscenza della persona che ci piace, spesso si fa seguire un invito a pranzo o a cena. Mangiare insieme predispone l'animo al racconto di sé e all'ascolto dell'altro ed è solitamente il preludio, a seconda di come si giocheranno le proprie carte, di un più o meno felice epilogo.

In questo numero non ho una ricetta da suggerirvi se non questa, che poi altro non è che l'esortazione con la quale si congedò un mio vecchio professore: "Cibatevi di amore"! 

L'amore è il nutrimento dell'anima. Ciò che il cibo è per il corpo, l'amore lo è per l'anima; senza cibo il corpo si indebolisce, senza amore l'anima muore (OSHO).


A tutti voi, con Amore!

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