Alma Restaurant, a Bellaria - Igea Marina Chef Giovanni Maniaci propone una cucina che lascia incantati

di Marco Valeriani 😋 -

Da una parte c’è Katia Foschi, santarcangiolese Doc “trapiantata” a Bellaria - Igea Marina, General manager del Blu Suite Resort, Beach & Spa: donna di carattere e dall’intraprendenza unica (avanti cento passi rispetto ai competitor). Dall’altra l’Executive Chef, originario di Montelepre (Palermo), Giovanni Maniaci. 


- L'ingresso dell'Alma Restaurant -

In mezzo, c’è - e si vede - l’Alma Restaurant che il giovane professionista siciliano - ha poco più di 30 anni - complice una solida formazione in cucina, sta portando all’attenzione degli esperti e dei grandi gourmet. L’occasione per incontrare entrambi ci ha consentito a fine settembre - ma noi non siamo tecnici e quindi raccontiamo soltanto le sensazioni ricavate - d’essere protagonisti d’una piacevolissima serata sotto le insegne del locale.


- Executive Chef Giovanni Maniaci - 

L’ambientazione è sincronizzata su colori che accarezzano gli occhi. Il bianco e il blu - quest’ultimo in tonalità delicate - giocano insieme regalando cromatismi e figure d’un certo fascino.

Accomodati al tavolo, notiamo la preparazione essenziale, elegante: mette a proprio agio.  Aiutati nella scelta, abbiamo indicato tre piatti dal menù soprattutto declinato - vista la stagionalità - sui prodotti del mare. 


- Katia Foschi -

Come antipasto il desiderio imponeva l’assaggio della Capasanta scottata servita con burrata, crusco e radicchio verde. Un bell’abbinamento nelle consistenze; scivolato via lasciando in bocca sapori che si distinguono. Dovessimo dare un voto all’esordio, diremmo 8.


A seguire, l’appetito ha consigliato ia Linguina di Gragnano (Pastificio Gentile) A.O.P., alle zucchinette fritte, tonno scottato e fondo ristretto. Non siamo particolarmente amanti della “pasta liscia” e pertanto, pur nell’ottima composizione dell’insieme, il voto dedicato va comunque oltre la più ampia sufficienza: 7+.


Il terzo giro di giostra si è concentrato invece sul Polpo al sorgo, barbabietola all’agro, tartufo ed erbette di campo. Mamma mia: sinfonia assoluta. Eccellente. Da tripudio e applausi a scena aperta. Voto? Nella scala da 1 a 10, diamo sicuramente 11!



L’accompagnamento alle tre prelibatezze è stato servito proponendo, quale vino, il Verdeca 2022, Masseria Li Veli, Salento IGP della Famiglia Falvo di Cellino San Marco: strepitoso.



E i dolci? Mai dime mai. Nell’ordine un magnifico Babà al Rum - opzione più delicata e dolce rispetto al liquore tradizionalmente impiegato dalla pasticceria napoletana: sposalizio azzeccato -; un assaggino di cannolo siciliano rivisitato; gelatine al Maracuja (frutto della passione, ndr); bocconcini di ananas e, udite udite, due ghiottissime, in formato mignon, Paste all’antica di Montelepre. Non dimentichiamo, infatti, che Chef Maniaci nasce pasticcere e panificatore. L’aroma intrigante porta alla mente sapienza e maestria tipiche della solare Trinacria.



A chiusura, il fuoco d’artificio goloso e godurioso del “tartufino” al cioccolato la cui esplosione sul palato lascia stupefatti e felici. Voto? Ripetiamo l’11! (non c'è la foto, mannaggia).



Maitre Sommelier - Giuseppe Gaglio da Montelepre - e personale di sala sempre attenti e discreti. Precisi e preparati: conoscono alla perfezione i piatti, sanno presentarli e dialogano con grande empatia.



- Giuseppe Gaglio -

Complimenti a tutti, nessuno escluso. 


ALMA RESTAURANT

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