I Fornelli di Sara 25 - Un grande amore folk merita l'arista marinata al forno

È con piacere e un pizzico d'orgoglio che ItaliaSapore.it torna, è il 25° articolo, a proporre "la penna" di Sara Leardini, cuoca per diletto. Con questa rubrica dal titolo I Fornelli di Sara si prosegue il viaggio tra alcune proposte facilissime - e parecchio gustose - da portare sulla tavola di casa. Auguriamo a tutti buona lettura e buon appetito!

di Sara Leardini 😊 - 

Ormai è chiaro! La mia filosofia di vita è: "Ogni scusa è buona per festeggiare". E quindi cucinare qualcosa di gustoso alle persone a me care, nonché raccontare  belle storie. Pertanto, l'occasione del venticinquesimo numero di questa rubrica non poteva che essere il giusto pretesto per preparare una ricetta gustosissima, che troverete in fondo alla pagina, e raccontarvi la storia di una canzone e di un amore a ritmo di musica "folk".


Facciamo un salto indietro, agli anni '60 del secolo scorso.


Lei è Joan Baez, definita la regina del folk americano, lui Bob Dylan, il poeta, profeta, portavoce di un'intera generazione. Si incontrano per la prima volta nel 1961 al Gerde's Folk City nel Greenwich Village di New York. Lei, a soli ventanni, è già famosissima, lui no, ma sappiamo tutti poi com'è andata! Non è un colpo di fulmine. Bob è inizialmente interessato alla sorella di Joan, mentre lei lo definisce "un originale vagabondo". Lentamente però qualcosa cambia. Joan scopre le doti artistiche di Bob e tra i due nasce, oltre che un sodalizio artistico, anche un'unione sentimentale. 


La loro storia d'amore, fatta non solo di musica ma di grande impegno civile, si interrompe nel 1965 per la motivazione più triste e usuale che ci sia: lui ha, all'insaputa di Joan, un'altra donna, Sara Lownds, il grande amore di Dylan, che sposerà il 22 novembre di quell'anno incinta del loro primo figlio: ne avranno altri tre insieme. Joan rimane col cuore spezzato e la nostalgia di quell'amore troverà compimento in una canzone bellissima, una vera poesia in musica: "Diamonds & Rust" del 1975. 

Passato il rancore e il dolore, arriva il perdono. Joan Baez nel docufilm "I Am a Noise", uscito di recente in Italia, ha raccontato come ha fatto a superare quel dolore. "Un giorno ho messo la sua musica e mi sono sciolta in lacrime. Poi ho cominciato a dipingere un ritratto di Dylan da giovane. Quando finii il dipinto, non avevo più alcuna animosità. Nessuna. E così è stato dopo". 

Nonostante l'affetto e il rispetto che continueranno a nutrire negli anni l'uno per l'altra, tra Joan e Bob non vi sarà più nessun ritorno di fiamma.




"Diamonds & Rust" – "Diamanti e Ruggine"

Beh, che io sia dannata, ecco di nuovo il tuo fantasma,
ma non c'è da sorprendersi, è solo che è la luna piena.
E per caso tu mi chiami
e io qui, seduta, con il telefono in mano
ad ascoltare una voce conosciuta un paio di anni luce fa
E sento, che sto per caderci di nuovo
mentre ricordo i tuoi occhi
erano più blu delle uova di pettirosso
"La mia poesia faceva schifo" hai detto
Da dove mi chiami?
Da una cabina, nel Midwest
Dieci anni fa ti ho comprato dei gemelli
tu mi hai portato qualcosa
sappiamo entrambi cosa possono portarci i ricordi
portano diamanti e ruggine
Beh, sei entrato in scena, eri per me una leggenda, un autentico fenomeno, il vero vagabondo.
Sei finito tra le mie braccia e lì sei rimasto.
Temporaneamente eri come un disperso in mare, 
la Madonna era tua, ti si offriva. Sì la ragazza nel suo mezzo guscio avrebbe potuto proteggerti.
Adesso ti vedo in piedi, con foglie marroni che cadono qua e là
e la neve tra i tuoi capelli...
Ora stai sorridendo guardando fuori dalla finestra di quello schifoso albergo sopra Washington Square,
dal nostro respiro escono nuvole bianche, si confondono e restano sospese nell'aria
Io penso che, per quanto mi riguarda, saremmo potuti morire entrambi lì, in quel momento e in quel luogo
ora me lo stai dicendo, non sei un nostalgico
allora dimmi un'altra parola, tu che sei così bravo con le parole e così bravo a mantenere le cose nel vago,
perchè adesso ho bisogno di un pò di quella vaghezza
perchè adesso è tornato tutto troppo chiaro
Sì, ti ho amato teneramente
e se mi offri diamanti e ruggine
sappi che ho già dato.

(Ringrazio Roberto per avermi fatto conoscere questa canzone e averla tradotta). 

Arista marinata al forno

Con il termine "àrista" si identifica una parte della schiena del maiale che si differenzia dalla lonza, che è il medesimo taglio di carne,  poiché essa è il trancio comprendente le ossa mentre la lonza ne è priva.




Il suo nome deriva dal greco "aristos" che significa "il migliore"; difatti si tratta di una delle parti più pregiate del maiale.

Per eseguire questa ricetta ho acquistato per 6 persone un'àrista fasciata nella pancetta del peso di circa 1 chilo e 200 grammi. 

L'ho marinata in un recipiente di vetro contenente  vino rosso, cipolla, aglio, rosmarino e pepe nero. L'ho tenuta in frigo immersa circa 5 ore, poi l'ho cotta in forno a 200° un'ora e 15 minuti. Infine l'ho servita con contorno di patate al forno.




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